Contro le mafie ci vogliono le donne. Un festival di libri a Lamezia Terme

È giunto alla terza edizione “Trame”, dedicato ai libri sulle mafie. Dal 19 al 23 giugno  scrittori, artisti e cineasti incontrano le protagoniste delle battaglie in prima linea contro la criminalità organizzata

Torna per il terzo anno consecutivo Trame, Festival dei libri sulle mafie a Lamezia Terme dal 19 al 23 giugno. Il nuovo direttore artistico, Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, prende il testimone da Lirio Abbate, giornalista d’inchiesta e scrittore anche lui, continuando così un impegno che ha prodotto negli anni scorsi un evento di richiamo nazionale. Nel cartellone di questa terza edizione circa 100 ospiti, 40 i libri presentati e raccontati, oltre 60 tra incontri letterari, musicali e teatrali, laboratori, proiezioni di film, reading.

Il Festival dedica idealmente questa edizione, in collaborazione con Ossigeno Informazione, a tutte le sindache, giornaliste, magistrate, scrittrici, insegnanti, mogli, madri, figlie, che con la loro determinazione, la loro forza e spesso con la loro ribellione stanno determinando vere rivoluzioni sociali in Calabria e nel resto del Paese. Moltissimi i libri che parlano al femminile con autrici, testimoni, donne magistrato, rappresentanti dell’associazionismo: scritti da donne o che parlano di donne, rappresentano il filo conduttore del Festival. Protagoniste come Maria Carmela Lanzetta, Sindaco di Monasterace ed Elisabetta Tripodi, Sindaco di Rosarno, che hanno subìto attentati e minacce mafiose, alle quale Goffredo Buccini ha dedicato L’Italia quaggiù. Maria Carmela Lanzetta e le donne contro la ’ndrangheta. (Laterza). Alle donne calabresi è dedicato anche il libro di Lirio Abbate, Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla ‘ndrangheta (Rizzoli), che sarà presentato nel giorno di apertura di Trame.3 con il nuovo procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e il sostituto procuratore Alessandra Cerreti.

L’arte. L’installazione “Mani in alto” di Chiara Rapaccini, inaugura il Festival. Realizzata con un gruppo di ragazzi di Catanzaro e Lamezia e con l’Associazione Antiracket di Lamezia. L’opera è un bosco di mani che affollano una grande vasca al centro di piazza Mercato, più volte palcoscenico di omicidi di ‘ndrangheta.

 Il cinema. I registi Roberto Andò, Mimmo Calopresti, PIF e Pasquale Scimeca porteranno non solo le immagini dei loro film (nella rassegna Cinema a mezzanotte) ma anche il loro punto di vista. Il festival presenta anche la versione inedita del documentario Mafia Bunker di John Dickie ed Elena Cosentino, un viaggio nei luoghi sotterranei dove si nascondono i boss latitanti.

La letteratura. Lo scrittore Gianrico Carofiglio, a lungo magistrato, autore del ciclo di legal-thriller all’italiana dell’avvocato Guerrieri, parla di come si fanno le indagini, nella realtà e nei romanzi: un gioco sottile tra verità e bugia, una partita a scacchi tra giudice e investigatore. Lo scrittore Carmine Abate (premio Campiello 2012 per “La collina del vento”, Mondadori) presenta il reading letterario-musicale “Le mie Calabrie”: un percorso attraverso le più belle pagine sulla Calabria accompagnato dalle musiche e canzoni del chitarrista battente Cataldo Perri e dai canti arbëreshë di Anna Stratigò.

La musica. Lo spazio serale “Musica contro le mafie” ospita i Capatosta autori del brano “No more mafia”; i cantautori cosentini Federico Cimini e Brunori Sas; Alfonso De Pietro, anche lui, come gli altri, impegnati in un progetto di musica antimafia. E nel giorno dedicato ai rifugiati nel mondo, il 20 giugno, l’artista Mario Incudine, uno dei più rappresentativi esponenti della nuova word music italiana, presenta il progetto “Sale nero. Musica e parole per i migranti”: una performance inedita che si muove fra teatro, canzoni e poesia.

Fonte La Stampa.it

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